DRAGHI ANTICIPA IL DEF: OGGI CDM E CONFERENZA STAMPA
Niente 4,7%, il 6% è ormai un sogno, si cerca di chiudere appena sotto il 3%: è questo il nuovo obiettivo del Pil italiano nel Def – Documento di Economia e Finanza – in arrivo questo pomeriggio in Consiglio dei Ministri.
Il Premier Mario Draghi ha deciso di anticipare i tempi e provare a chiudere già oggi – e non domani, come inizialmente previsto – la “partita” del Def in Cdm per poter poi puntare alle prime discussioni in Parlamento già dal prossimo 11 aprile. Secondo le fonti di Palazzo Chigi, la riunione della Cabina di regia preseduta da Draghi e dal Ministro dell’Economia Daniele Franco dovrebbe tenersi alle 15.30: a seguire, attorno alle ore 17, la convocazione del Consiglio dei Ministri. Secondo quanto poi filtrato sempre da fonti di Governo, una volta approvato il Def in Cdm, Draghi e Franco illustreranno i contenuti del Documento da inviare a Bruxelles in conferenza stampa, nella ormai consueta Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio. Tutto ovviamente se dalla Cabina di regia uscirà un accordo compatto tra i partiti maggioranza che già nelle scorse ore lamentavano da più parti di non aver ricevuto ancora praticamente nulla dei contenuti della bozza Def.
LA BOZZA DEL DEF: PIL ‘DI GUERRA’ SOTTO IL 3%, CI SARÀ SCOSTAMENTO DI BILANCIO?
Come noto, il Documento di Economia e Finanza riguarda il “piano di spese” previste per l’anno corrente: tra guerra in Ucraina, incertezze sul futuro del Covid e macro-crisi energetica, le spese che si appresta a dover inquadrare il Governo Draghi non saranno affatto semplici. Per questo nella bozza del Def che circola in queste ore, anticipata dalla sottosegretaria al Mef Maria Cecilia Guerra, viene abbassata la stima del Pil italiano per il 2022 rispetto a quanto precedentemente inserito nella Nadef (Nota sul Def, ndr) di settembre: niente più crescita al 4,7% dopo l’exploit di fine anno (6,1% sul 2021), piuttosto «Per la guerra e la crisi energetica, il Def taglierà le stime del Pil 2022 portandole un po’ sotto al 3%», spiega l’esponente LeU vice di Franco.
Le nuove misure si concentreranno, conclude Guerra a Rai News24, «soprattutto sulle imprese più colpite dall’aumento dei prezzi e dalla carenza di materie prime, sia energetiche che in altri campi». È previsto infine un sostegno delle fasce più deboli della popolazione: per questi interventi sono già stati destinati circa 16 miliardi di euro, annuncia il Ministero di Economia e Finanza. Alle anticipazioni della sottosegretaria si è poi aggiunto il commento del responsabile economico del Pd Antonio Misiani, primo ad “aprire” nel Governo all’invito giunto da M5s e Lega su un nuovo scostamento di bilancio per poter star dietro alle nuove spese dei prossimi mesi. «Lo scostamento non può essere un tabù: se necessario deve essere deciso», ha detto Misiani. Draghi è “tirato per la giacchetta” in queste ore proprio per poter eventualmente coprire, con un nuovo decreto legge da 15-20 miliardi di euro, le spese su carburante, bollette e settori più in difficoltà (come richiesto anche da Confindustria in vista dell’estate). La frenata del Pil, cominciata purtroppo ben prima della guerra, determina – secondo il focus sul Def di “Linkiesta” – anche un inasprimento della pressione fiscale: secondo il “Corriere della Sera”, la riforma del fisco dovrebbe mettere un freno alla pressione di tasse più alta dal 2014 ad oggi (51,8% nel quarto trimestre 2021). Anche in quel caso però le liti interne alla maggioranza non pongono al momento uno sviluppo chiaro di come si evolverà la partita fiscale: sul Def Draghi con Franco proveranno a trovare una quadra già dalla Cabina di regia di questo pomeriggio. L’obiettivo è quello di mantenere invariato l’obiettivo del deficit al 5,6%, come indicato dalla Nadef, così come il debito fermo al 150%: non sarà facile visto che con gli ultimi due Decreti Energia (circa 5miliardi in tutto) hanno quasi esaurito le “riserve” di Pil rimaste dalla Manovra. Secondo “Il Sole 24 ore” mancano solo 3-4 miliardi di euro da poter spendere per tutte le misure di aiuto e sostegno a imprese-famiglie: tecnicamente impossibile sostenere con questa mini-riserva un impegno così ampio. Da qui la discussione sul possibile scostamento di bilancio, con la pressione però di Bruxelles che osserva il debito italiano con molta attenzione, specie in piena crisi geoopolitico-economica in atto.
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