Diciotto anni dopo l’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco, una nuova scoperta genetica potrebbe riscrivere la storia giudiziaria del caso. Venerdì scorso, un profilo genetico maschile sconosciuto è stato individuato su un tampone orale prelevato il 16 agosto 2007, giorno dell’autopsia della vittima. Questo Dna, ora soprannominato “Ignoto 3“, è stato definito dai periti come «univoco», poiché comprende non solo il cromosoma Y, legato alla linea paterna, ma anche il Dna nucleare, utile per risalire a entrambi i rami genealogici.
Secondo i legali di Alberto Stasi, l’ex fidanzato di Chiara condannato a 16 anni, questo potrebbe essere un punto di svolta: “Un profilo genetico completo, rintracciabile oltre ogni ragionevole dubbio”. Se fosse autentico e non frutto di contaminazione, si tratterebbe dell’identità genetica del vero assassino.
La pista Sempio e la rete delle vecchie amicizie
La riapertura delle indagini ha portato a una nuova attenzione su Andrea Sempio, ex amico di Marco Poggi e già indagato nel marzo scorso. I carabinieri hanno acquisito i registri scolastici dell’Ipsia Calvi di Sannazzaro de’ Burgondi, dove Sempio si diplomò nel 2007. L’obiettivo è ricostruire la rete di amicizie del giovane all’epoca, interrogando ex compagni di classe e docenti per individuare eventuali legami con “Ignoto 3”. In parallelo, proseguono gli esami sui materiali sequestrati a casa di Sempio: non aveva dispositivi elettronici, ma migliaia di fogli e appunti che potrebbero contenere nomi e connessioni utili.
Gli inquirenti esplorano anche la pista legata al suicidio del suo amico Michele Bertani, avvenuto negli stessi anni. Alcuni sospettano un possibile collegamento con altri episodi tragici e autolesivi. Tuttavia, al momento, nessun elemento concreto conferma ipotesi come abusi religiosi o eventi legati al santuario della Bozzola.
Contaminazione o prova chiave? Il secondo fronte delle indagini
Parallelamente alla pista investigativa sugli amici di Sempio, si lavora anche sulla possibilità che il Dna di “Ignoto 3” appartenga a personale medico, investigativo o tecnico intervenuto sul corpo di Chiara Poggi. La procura di Pavia sta stilando l’elenco dettagliato di tutte le persone che, direttamente o indirettamente, parteciparono a sopralluoghi e analisi nel 2007. Alcuni verranno sentiti come testimoni, altri saranno chiamati a fornire campioni genetici per escludere la contaminazione.
Il generale in congedo Luciano Garofano, all’epoca a capo del Ris di Parma e oggi consulente di Sempio, ha parlato della possibile contaminazione causata da una garza non sterile. La perita Denise Albani ha confermato che uno dei quattro campioni analizzati è compatibile con un tecnico, un altro non ha prodotto risultati, ma su uno è emerso il profilo completo dell’uomo sconosciuto.
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