Quando ha capito che il processo stava volgendo al peggio e che rischiava una lunga condanna, un 61enne, ha scelto la via della fuga. L’uomo, originario di Foresto Sparso, si è reso irreperibile nel giugno 2023, proprio pochi giorni prima che i giudici di Savona emettessero una condanna definitiva nei suoi confronti. La pena, derivata da una serie di reati commessi tra il 2012 e il 2020 tra Bergamo e Savona, ammontava a dieci anni, quattro mesi e sedici giorni. I reati, sebbene non gravissimi singolarmente – tra cui falsa attestazione, corruzione e favoreggiamento della prostituzione – si erano accumulati nel tempo. In quel periodo l’uomo era agli arresti domiciliari, ma ha fatto perdere le proprie tracce.
Il sospetto e l’intuito dei carabinieri
Per quasi due anni le ricerche sono rimaste senza esito, fino a quando il nucleo dei carabinieri forestali di Costa Volpino, durante una normale attività di presidio ambientale nei boschi sopra Foresto Sparso, ha notato un’auto sospetta. Il mezzo è stato seguito fino a un’abitazione isolata, poi identificata come appartenente alla madre del latitante. Il confronto della targa e delle informazioni sull’abitazione ha confermato i sospetti: i carabinieri, con l’aiuto della stazione di Sarnico, sono intervenuti arrestando l’uomo.
Catturato dopo mesi di latitanza
Non è ancora chiaro se si fosse nascosto per tutto il tempo nella casa materna o se fosse rientrato solo di recente. Il dubbio rimane, ma nel frattempo l’uomo è stato trasferito nel carcere di via Gleno, a Bergamo, dove ha iniziato a scontare la lunga pena. Il caso evidenzia ancora una volta come l’intuito e l’osservazione sul territorio da parte dei carabinieri forestali possano risultare decisivi anche in operazioni che esulano dalla loro attività ordinaria.
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