LE NOTIZIE DAL MONDO, dal bambino che danneggia un quadro da 50 milioni in Olanda alle donne alawite rapite in Siria

Tra le notizie che arrivano dal mondo oggi si spazia dagli Stati Uniti al Medio Oriente. Come ogni giorno, vediamo gli aggiornamenti nel dettaglio.

Partiamo dall’Olanda, dove un bambino ha danneggiato un dipinto del valore di circa 50 milioni di euro dell’artista americano Mark Rothko conservato in un museo di Rotterdam. Il danno si è verificato in un “momento di disattenzione”, ha dichiarato un portavoce del museo all’agenzia di stampa olandese Algemeen Dagblad (Ad).

L’elettricità è stata ripristinata quasi completamente in Spagna e Portogallo, dopo il massiccio blackout scattato alle 12.30 di ieri per cause ancora in corso di accertamento. In Spagna, intorno alle 6 di questa mattina l’operatore annunciava il ripristino del 99,16% della fornitura di energia elettrica in tutto il Paese. In Portogallo, “tutte le forniture di energia elettrica sono tornate alla normalità” e “tutte le sottostazioni del servizio nazionale dei trasporti sono state ristabilite”.

Spostiamoci negli Stati Uniti per la morte di quattro persone, tra cui alcuni bambini, più altre ferite, dopo che un’auto si è schiantata in un campo estivo a Chatham, in Illinois. Lo riferisce la Cnn. La polizia è intervenuta dopo che un veicolo ha attraversato il lato est del campo estivo Ynot. L’auto ha investito diverse persone all’esterno dell’edificio: è entrata attraverso la sua parte est e uscita dal lato ovest.

Restando in America, Donald Trump esclude di ricandidarsi alle prossime elezioni presidenziali. “Non è qualcosa che intendo fare. E penso che sarebbe una cosa molto difficile da fare”, ha detto il tycoon a The Atlantic, rispondendo alla domanda se intenda correre per un terzo mandato. “Beh, forse sto solo cercando di creare scompiglio”, ha aggiunto. Eppure, la Trump Organization vende già cappellini e t-shirt con la scritta “Trump 2028”.

Guardando al Medio Oriente, sono 62 le donne alawite rapite nelle ultime settimane in Siria da non meglio precisate milizie sunnite, considerate vicine al nuovo governo di Damasco. Lo rende noto una relazione dettagliata del Comitato per i diritti umani in Siria con sede a Ginevra. Questo conteggio corrisponde in parte a quello diffuso nei giorni scorsi dall’Osservatorio per i diritti umani in Siria, secondo cui da marzo a oggi “più di 50” donne alawite sono state rapite ai posti di blocco eretti da non meglio precisati miliziani sunniti filo-governativi.

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