Una maestra ventinovenne di una scuola dell’infanzia cattolica nella provincia di Treviso è stata sospesa dall’incarico e dallo stipendio dopo che la sua attività sulla piattaforma per adulti OnlyFans è venuta alla luce.
La donna si chiama Elena Maraga e intervistata dal Messaggero ora si difende: “Amo fare la maestra d’asilo, era la mia vocazione fin da bambina. Ho aperto OnlyFans un mese fa, un po’ per gioco, un po’ per curiosità, un po’ per vedere se si guadagnava davvero. In un giorno prendo lo stipendio di un mese”.
La prima ricostruzione
La docente è assunta a tempo indeterminato nell’istituto, ma la scoperta del suo secondo lavoro ha portato la scuola a contestarle una condotta ritenuta incompatibile con i valori religiosi della struttura. Ieri si è tenuto un incontro tra le parti, durante il quale alcuni genitori hanno espresso solidarietà alla maestra, sostenendo che la sua attività al di fuori della scuola non influenzasse in alcun modo la qualità del suo insegnamento.
Nei giorni scorsi, la giovane insegnante aveva rilasciato dichiarazioni ai quotidiani locali, affermando di non provare alcun imbarazzo per la sua scelta e rivendicando la libertà di esprimere se stessa attraverso il proprio corpo
Intanto il caso ha riacceso il dibattito sui limiti della vita privata dei docenti e sull’utilizzo dei social network. Dal Ministero dell’Istruzione fanno sapere di voler di aggiornare il Codice etico per i dipendenti della pubblica amministrazione, con l’inserimento di linee guida più dettagliate sull’uso dei social. L’ultima revisione del Codice di comportamento nazionale per i dipendenti pubblici risalente al 2023 comunque già prevede che i lavoratori evitino dichiarazioni, immagini o comportamenti che possano compromettere il prestigio dell’amministrazione.
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