Frédéric Leclerc-Imhoff, giornalista francese di 32 anni, è stato ucciso nella regione del Sievierodonetsk dopo che la vettura nella quale si trovava ha preso fuoco. A dare la notizia è stato il governatore regionale del Lugansk, Serhiy Gaidai: “Oggi il nostro veicolo blindato di evacuazione stava andando a prelevare 10 persone dalla zona ed è finito sotto il fuoco nemico”, il suo messaggio su Telegram.
“Le schegge delle granate hanno perforato la corazza dell’auto, una ferita mortale al collo è stata ricevuta da un giornalista francese accreditato che stava realizzando un servizio sull’evacuazione, un poliziotto di pattuglia è stato salvato da un elmetto”.
“Il nostro giornalista stava coprendo la guerra. Lunedì è stato vittima di schegge mentre seguiva un’operazione umanitaria in un veicolo blindato”, ha confermato alle 17 in un comunicato Bfmtv, l’emittente francese per cui lavorava Leclerc – Imhoff. “Era accompagnato dal suo collega, Maxime Brandstaetter, che è stato leggermente ferito durante questo sciopero, e dal loro riparatore, Oksana Leuta, che è rimasto illeso”.
Ad esprimere il dolore per la scomparsa del giornalista anche il presidente francese, Emmanuel Macron, in un messaggio su Twitter: “a bordo di un convoglio umanitario, accanto a civili costretti a fuggire dalle bombe russe, è stato colpito mortalmente“.
La ministra degli esteri francese, Catherine Colonna, ha detto che chiederà l’apertura di un’inchiesta per accertare le circostanze della morte di Leclerc-Imhoff, la quale ha anche temporaneamente sospeso l’evacuazione di civili da Severodonetsk.
La città, che si trova sulla sponda orientale del Siverskyi Donets, a circa 90 miglia a sud del confine russo, è la più importante ancora sotto il controllo ucraino. Il sindaco, Oleksandr Striuk, ha affermato che i russi si stanno dirigendo verso il centro, e secondo i testimoni le chance di resistenza si stanno riducendo all’osso.