Cara Caterina,
volevo condividere con te la mia storia e avere un punto di vista esterno sulla vicenda.
Nel 2018 ho sposato l’amore della mia vita, stiamo insieme da quando siamo piccoli. Da sempre c’era nei nostri progetti la creazione di una famiglia, abbiamo sempre pensato a come sarebbe stato crescere un piccolo esserino tutto nostro, nato dal nostro amore. Da subito ci abbiamo provato ma dopo anni di ricerca abbiamo deciso di rivolgerci a dei professionisti. Tutti ci hanno risposto che per noi sarebbe stato impossibile avere un bambino… è stato un momento difficile, eravamo a casa e c’era il Covid, non pensavamo ad altro.
Alla fine abbiamo deciso di buttarci sul lavoro, io sono un’insegnante e mio marito fa l’impiegato in una banca. Il mese scorso però qualcosa è cambiato in lui e una sera mi ha espresso il suo desiderio di adottare un figlio. Io non ho mai considerato questa opzione perché volevo un figlio mio e mi hanno sempre detto che è complicatissimo riuscire a superare tutte le prove e mi spaventano le mille pratiche, dall’altro lato io mi sono sempre vista come mamma, sarebbe per noi l’opportunità di completare la nostra famiglia e di dare il nostro amore a un bimbo.
Devo decidere al più presto cosa fare perché so che dopo aver fatto domanda di adozione ci vuole molto tempo.
Non so se avrò la forza di intraprendere questo percorso. Come posso capire se è la cosa giusta da fare?
Ti seguo sempre e grazie,
Cecilia
La vita è più grande di noi: è bello farsi sorprendere
Cara Cecilia,
ti rispondo partendo da un fatto accaduto che ho seguito e di cui sono orgogliosa di aver fatto parte, anche se da lontano.
Nel 2010, nonostante il grande successo del mio programma Festa Italiana, che conducevo da cinque anni, mi comunicano che avrebbero affidato il mio posto a qualcun altro. Così, a giugno, vengo informata che avrei dovuto cambiare rete, città, casa e programma … sorvoliamo sul mio dolore personale perché qui la protagonista sei tu.
Bene, avevo da poco comprato una casa con un mutuo trentennale, decisi quindi di affittarla, ma, visto che era nuova e per me sacra, volevo qualcuno che fossi sicura la avrebbe trattata con rispetto. La mia ricerca si rivolse verso una persona single o una coppia senza figli. Alla fine, trovai una architetta calabrese che mi raccontò di essere sposata da otto anni, di non avere figli e di non volerne, perché ormai era così e avevano anche rinunciato a una possibile adozione.
Passò più di un anno, quando un giorno ricevetti una sua telefonata. Mi disse: “Caterina, mi hanno chiamata, c’è un bambino di un anno e mezzo che potremmo adottare. Nel caso, mi daresti un paio di mesi per cambiare casa?”.
Io, senza pensarci due volte, urlai di gioia e le risposi che sarei stata felicissima di sapere che la famiglia si stava allargando.
Qualche tempo più tardi mi richiamò e mi disse che aveva preso una decisione sorprendente: a 42 anni, con un figlio di tre anni, avrebbe smesso di lavorare e stava per diventare, inaspettatamente, mamma.
Cecilia, giuro sui miei figli, mentre ti scrivo ho le lacrime agli occhi.
La vita è imprevedibile e sta a noi farci sorprendere.
La mamma è la donna che cresce, educa e ama il proprio bambino e sento che lo saprai fare.
Vedi … ho conosciuto tante genitrici che credimi sono molto lontane da essere mamme!
Facci sapere e comincia a firmare e fissare appuntamenti… sarà una corsa bellissima.
Caterina Balivo