Le parole sono importanti, lo diceva già il principe Nanni Moretti. Lo sa bene anche uno come Donald Trump che ha usato Twitter, oggi noto come X, in chiave performativa, per far accadere cose con le parole.
La nuova amministrazione Trump ha stilato un elenco di parole proibite, che non devono comparire nei documenti delle agenzie federali statunitensi. L’elenco è lungo e incompleto, i giornali americani se ne stanno occupando da giorni.