Sicurezza online. Dai giovani poca attenzione

I nativi digitali si rivelano più vulnerabili alle minacce informatiche rispetto alle generazioni precedenti. Secondo uno studio recente, i Millennial e la Gen Z, nonostante l’elevata familiarità con il mondo online, risultano meno attenti alla sicurezza digitale rispetto a Boomer e Gen X. Tra i comportamenti più rischiosi, emerge l’uso di password deboli: il 52% della Gen Z e il 45% dei Millennial impiega ancora nomi di familiari o animali domestici, contro solo il 25% dei Boomer. Anche l’adozione dell’autenticazione multifattoriale è inferiore tra i giovani: 42% nella Gen Z e 50% nei Millennial, rispetto al 65% dei Boomer. Le generazioni più mature, inoltre, dimostrano maggiore prudenza nel riconoscere tentativi di phishing (78% dei Boomer contro 55% della Gen Z) e nel condividere dati personali con l’intelligenza artificiale (solo il 10% dei Boomer contro oltre il 40% tra i giovani). Infine, i dati confermano che Millennial e Gen Z subiscono più violazioni e truffe online.