TORNA EL NINO?

Articolo di Alessio D.G. – 8 Marzo 2025 – Tempo di lettura 2 minuti
Collaboratore di Attività Solare

Bentrovati a questo nuovo articolo di aggiornamento sull’ENSO, uno dei parametri più importanti per valutare l’andamento del clima terrestre.
Partiamo dall’immagine delle SSTA della NOAA qui sotto:

Si può ben dire come un’immagine valga più di mille parole… Si nota come negli ultimi 40 giorni nel settore di El Nino, ma non solo (anche l’Atlantico e restanti settori pacifici), hanno visto un forte riscaldamento, dovuto molto probabilmente a una nuova intensificazione dell’attività geotermica e vulcanica sottomarina. Direi sicuramente l’origine è quella, visto che le temperature dell’aria sono calate a livello globale negli ultimi tre mesi.

Cosa ci indica il nuovo arrivo di El Nino:
Su tutti, testimonia ancora una volta, la capacità dell’attività solare elevata di intensificare i flussi geotermici
, andando a destabilizzare il magma nel mantello e intensificandone i moti convettivi.

Solar flux ben oltre le attese, era logico aspettarsi un ritorno a una fase ENSO positiva.

Non di meno, la vastità di territorio oceanico che risente permanentemente di un anomalo surriscaldamento da 2 anni a questa parte, ci avvisa che è in atto un profondo cambiamento nel mantello e nei fluidi che lo compongono, maggiore di quanto accaduto negli ultimi secoli.
Il tutto potrebbe stare a indicare il rischio di una forte eruzione vulcanica a breve, entro pochi anni, come sostenuto recentemente dal Prof. Mark Stoffel dell’Università di Ginevra.

Lo stesso El Nino è un precursore di eventi sismici e vulcanici notevoli: El Nino 1782-84, eruzione Laki 1783; El Nino 1789-1794, Eruzione Etna e Vesuvio nel 1791, Unzen nel 1792; El Nino 1814/15, Tambora 1815; El Nino 1990/94, Pinatubo 1991; El Nino 2009/2010, eruzione Elyafjokull aprile 2010.

Insomma, la situazione va monitorata con attenzione, come ho riportato anche nel mio articolo di fine febbraio sulla tendenza sismica per la primavera.

Non è un mistero poi la progressiva e rapida perdita di forza del campo magnetico terrestre degli ultimi decenni.
Riassumendo, verosimilmente qualcosa di grosso bolle in pentola; i vulcani sottomarini, essendo molto più vicino al mantello di quelli in alta quota, sono segnali anticipatori di un generale incremento della frequenza vulcanica globale, da non sminuire. Non dimentichiamoci infine che l’8 aprile prossimo scadono i 210 anni dall’eruzione ultima del Tambora (altra scadenza da tener in considerazione). Vedremo cosa accadrà, come ripeto, molto dipenderà dalle intensità delle tempeste solari di questo e del prossimo anno.

A livello circolatorio, invece, forse il prossimo inverno sarà il primo dopo tanti anni ad avere l’accoppiata ENSO+, Attività Solare+, QBO+, AMO+. Una situazione simile a quella degli inverni del 1940/42, decisamente gelati in Europa.

A presto
Alessio

Fonte: TORNA EL NINO? (Autore: Alessio)

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