Violentata e sequestrata in casa per 12 ore dall’ex a Milano

Un incubo durato oltre dodici ore ha travolto una donna di 45 anni a Milano, in viale Umbria, sequestrata e violentata dal suo ex compagno. L’orrore è iniziato la sera di domenica 13 luglio, quando la donna ha accettato di incontrare l’uomo con cui aveva avuto una relazione durata sei mesi. Una decisione che si è trasformata in tragedia: l’uomo, un 33enne italiano con precedenti penali, appena entrato in casa l’ha aggredita. Le ha sottratto le chiavi dell’appartamento, ha bloccato la porta con una sedia per impedirle di fuggire e le ha tolto il cellulare per evitare che chiedesse aiuto. A quel punto l’ha minacciata con un cacciavite e ha iniziato a tenerla prigioniera nel suo stesso appartamento, situato in una palazzina della zona di viale Umbria, alla periferia sud-est della città.

Durante la notte, la donna è stata costretta a subire ripetute violenze sessuali. La paura, l’isolamento e le minacce hanno reso impossibile qualsiasi tentativo di fuga. La situazione si è sbloccata solo nella tarda mattinata del giorno seguente.

La fuga, la chiamata al 112 e l’arresto

Il 33enne, probabilmente a causa dell’assunzione di sostanze stupefacenti, si è addormentato nella tarda mattinata di lunedì. Solo allora la donna, approfittando di un momento di distrazione del suo aggressore, è riuscita a recuperare il telefono e a chiamare il 112. I carabinieri del Nucleo radiomobile sono intervenuti rapidamente, entrando nell’appartamento poco dopo le 13. Hanno trovato la vittima con escoriazioni visibili al collo e in evidente stato di shock. La donna è stata soccorsa e accompagnata alla clinica Mangiagalli per le cure e gli accertamenti medici. L’aggressore è stato arrestato con l’accusa di sequestro di persona, lesioni personali e violenza sessuale, e trasferito nel carcere di San Vittore.

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