Alla fine è una ‘manovra anticipata‘. Il premier Mario Draghi firma un Decreto Aiuti bis che va oltre le attese, sia per lo stanziamento pari a 15 miliardi più 2 di risorse aggiuntive, sia per le ricadute del provvedimento, che punta ad “aiutare le famiglie, soprattutto quelle più vulnerabili, in una fase incertezza e a difendere la ripresa che c’è stata”. Il riferimento che fa il premier, spiegando il decreto, è ai dati incoraggianti sull’economia italiana che quest’anno “farà meglio di Francia, Germania e Stati Uniti”.
Draghi evidenzia le “proporzioni straordinarie” del decreto. E il lavoro svolto dal Tesoro, grazie anche alla condivisioni di partiti e parti sociali. “Il ministro Franco quest’anno e l’anno scorso ha prodotto 3-4 finanziarie. Un impegno del ministro e del Mef veramente straordinario, credo non abbia precedenti, ma tante cose non le hanno…”.
Nelle parole del presidente del Consiglio c’è anche la preoccupazione per quello che potrà arrivare nei prossimi mesi. “Ci sono anche nuvole all’orizzonte, la crisi energetica, il prezzo gas e il rallentamento dell’economia nel resto mondo” delineano “previsioni preoccupanti per il futuro”. Per questo, non si ferma alla rivendicazione di quello che è stato fatto. E avverte che le cose possono cambiare. “Non dobbiamo sottovalutare i problemi, l’inflazione, il precariato” e “naturalmente anche l’incertezza politica, non solo nostra ma anche geopolitica, la crisi nel resto del mondo”.
Draghi è determinato ad “andare fino in fondo”. A fare tutto quello che può fare, nonostante la gestione degli affari correnti. Anche su un dossier sensibile, come quello di Ita. La procedura andrà avanti, nonostante la posizione nettamente contraria espressa dalla leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. “Mi auguro che il presidente Draghi smentisca l’ipotesi di un’accelerazione del processo di vendita di Ita a Lufthansa. È un argomento del quale si sta parlando molto sui media e che ci fa letteralmente sobbalzare visto che il governo è dimissionario e può occuparsi solo di affari correnti. Questo non lo sarebbe affatto”, ha avvertito nei giorni scorsi.
Oggi, Draghi sembra voler chiudere anche questa partita: “Non è mia intenzione lasciare la questione al prossimo governo, facciamo il nostro dovere fino in fondo”. Ma non è detto che sia la cordata di Msc e Lufthansa a spuntarla. Alla proposta italo-tedesca, si contrappone quella del fondo statunitense Certares in partnership commerciale con Air France-Klm e Delta Airlines. “Le proposte pervenute delle due cordate interessate non sono nessuna delle due pienamente coerenti con quanto richiesto dal Dpcm per cui, in tempi molto brevi, in questi giorni, verrà chiesto loro di formulare ulteriori proposte e di rispondere in tempi brevissimi. Quindi l’obiettivo è di procedere”, ha spiegato il ministro dell’Economia Daniele Franco.