Canone RAI, accise, pensioni minime e legge Fornero. Chissà perché l’astensionismo è il primo partito del Paese

Canone RAI, accise, pensioni minime e legge Fornero. Bisogna ammetterlo: in questa manovra il governo si è impegnato duramente per mantenere le promesse scritte sulle tavolette programmatiche scolpite negli ultimi anni nelle campagne elettorali in giro per la Penisola.

Le quattro promesse dell’Ave Maria

Canone RAI, accise, pensioni minime e legge Fornero. Chissà perché l’astensionismo è il primo partito del Paese
Canone RAI, accise, pensioni minime e legge Fornero. Forse sarebbe stato meglio non promettere cose a caso (Foto Ansa) – Blitz Quotidiano

Sul Canone RAI, ad esempio, le promesse di Matteo Salvini erano state precise. Correva l’anno del Signore 2022, e dal palco di Pontida il “capitano” prometteva: “Come Lega ci prendiamo un impegno: dall’anno prossimo, zero canone Rai in bolletta”. Solo dieci giorni fa, il ministro delle Finanze Giancarlo Giorgetti ha tenuto ancora il punto: “In manovra sarà confermata la riduzione da 90 a 70 euro dell’anno scorso”. Detto, fatto: il canone RAI non è stato abolito e, almeno per ora, nemmeno ridotto.

Passiamo alle accise. Qui è anche troppo facile. Negli ultimi giorni tutti hanno rivisto il video di Giorgia Meloni che, nel 2019, imprecava contro le accise, auspicando non solo che non aumentassero, ma che venissero progressivamente abolite. “È una vergogna – tuonava – non solo chiediamo che non aumentino le accise (…), pretendiamo che vengano progressivamente abolite”. Anche qui: detto, fatto. Accise sul diesel aumentate.

Sulle pensioni minime da anni si fanno promesse di ogni sorta. Lo stesso Antonio Tajani, pochi giorni prima delle prime indiscrezioni sulla nuova manovra, prometteva: “Pensioni minime a mille euro entro fine legislatura”. Per ora, stando a quanto riferito dalle agenzie, l’aumento è di tre euro al mese, dieci centesimi al giorno. Continuando così, sarà facilissimo arrivare a mille euro al mese.

E la legge Fornero? Quante volte Salvini ha promesso l’abolizione della tanto odiata legge sulle pensioni, almeno prima di entrare al governo? E invece, anche quest’anno la Fornero resta dov’è. Quando si dice la costanza.

Chissà perché, malgrado questi risultati, in questo nostro povero e misero Paese l’astensionismo negli ultimi anni è diventato il partito di maggioranza assoluta. Chissà. Chissà perché la maggior parte degli italiani considera la politica una cosa più o meno ridicola. Forse sarebbe stato meglio non promettere cose a caso. Ma ormai… Forse ora, per abbassare la percentuale degli astenuti o dei non interessati alla cosa pubblica, dovremmo deportare tutti questi italiani indignati o indifferenti in qualche Paese a caso, tipo l’Albania.

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