Articolo di Samuele Venturini – Giovedì 2 Gennaio 2025
Collaboratore di Attività Solare
Un recente studio scientifico ha portato alla luce un comportamento inusuale negli scoiattoli di terra californiani (Otospermophilus beecheyi), solitamente noti per la loro dieta prevalentemente erbivora. Questi roditori, che abitualmente si nutrono di semi, noci, frutta e radici, sono stati osservati mentre cacciavano attivamente arvicole della California (Microtus californicus). Questo comportamento predatorio, documentato per la prima volta nello studio “Vole hunting: novel predatory and carnivorous behavior by California ground squirrels”, pubblicato il 18 dicembre 2024, apre a riflessioni più ampie sull’adattabilità degli animali ai cambiamenti ambientali.
Secondo il Dr. Smith, autore dello studio, “Di fronte alle aggressioni umane, come il cambiamento climatico e la siccità, questi animali sono resilienti e hanno il potenziale per adattarsi a vivere in un mondo in continua evoluzione.” Tuttavia, scavando più a fondo, emergono dati che suggeriscono come questa presunta “novità” sia in realtà parte di un repertorio comportamentale già documentato per gli scoiattoli di terra e altre specie della stessa famiglia. Sebbene la caccia alle arvicole sembri un fatto straordinario, gli scoiattoli di terra sono noti per essere onnivori e occasionalmente carnivori.
Precedenti studi hanno riportato casi in cui si sono nutriti di carne, incluse uova di uccelli, piccoli mammiferi come conigli e ratti, pesci e persino altri scoiattoli (un comportamento associato al cannibalismo e all’infanticidio). Alcuni esempi specifici includono: La predazione di lucertole, uccelli canori e topi selvatici. L’uccisione e il consumo di conspecifici (cioè altri scoiattoli della stessa specie). Episodi isolati di consumo di prede come polli domestici e talpe. Questi comportamenti dimostrano come gli scoiattoli, nonostante la loro immagine popolare di animali docili e granivori, siano in realtà opportunisti alimentari. La loro dieta, sebbene sia composta principalmente da vegetali, si estende occasionalmente a fonti di cibo animale, specialmente in situazioni di necessità o scarsità di risorse.
L’articolo mette in evidenza un punto cruciale della biologia evolutiva: la flessibilità comportamentale. Questo termine indica la capacità degli animali di modificare le proprie abitudini per affrontare cambiamenti ambientali, come la siccità o la riduzione delle risorse alimentari. Negli scoiattoli di terra, la predazione potrebbe rappresentare una strategia adattativa per sopravvivere in un habitat in cui le fonti vegetali di nutrienti essenziali come calcio, fosforo o azoto diventano scarse. Studi precedenti hanno mostrato che gli scoiattoli possono integrare la loro dieta con carne per compensare carenze stagionali di proteine e minerali. Fattori come il clima, la stagione e le condizioni riproduttive possono influenzare la frequenza dei comportamenti predatori.
Questa capacità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti ambientali, da me definita “ecobioevoluzione”, evidenzia come gli esseri viventi siano strettamente connessi al proprio ambiente e reagiscano alle sue variazioni, siano esse improvvise o graduali. Gli scoiattoli non sono predatori obbligati, come i carnivori, ma opportunisti. La predazione può essere spiegata da una combinazione di fattori, tra cui la competizione territoriale o la difesa. Ad esempio, un animale ucciso per ragioni di competizione può rappresentare una fonte di energia aggiuntiva, consumata senza grandi rischi. Tuttavia, non tutte le prede sono ugualmente facili da catturare.
Le carogne rappresentano una fonte di proteine, ma possono essere poco disponibili o pericolose, per esempio a causa della presenza di batteri patogeni. Le prede vive, come roditori o uccelli, offrono vantaggi nutrizionali ma presentano rischi maggiori, come il contrattacco. Questo comportamento non è però limitato agli scoiattoli: anche animali apparentemente “solo” erbivori, come cervi o pecore, mostrano episodi di consumo di carne. Per esempio, i cervi sono stati osservati mentre mordevano uccelli per nutrirsi delle loro ossa, un comportamento legato alla necessità di compensare carenze minerali.
L’articolo invita alla cautela quando si parla di comportamenti “nuovi” in biologia. La natura è complessa e variegata, e ciò che appare come una scoperta innovativa potrebbe semplicemente non essere stato osservato prima. Questo vale per molti comportamenti rari o poco documentati, che emergono grazie a tecnologie di monitoraggio sempre più avanzate e a un maggior numero di studi sul campo. Gli scoiattoli carnivori non sono quindi un fenomeno completamente nuovo, ma un esempio di come la natura sappia adattarsi a contesti mutevoli. Studi futuri saranno comunque necessari per comprendere se questa flessibilità comportamentale possa influire sugli ecosistemi, creando nuove interazioni predatorie e modificando le dinamiche ecologiche.
In definitiva, il comportamento degli scoiattoli di terra californiani si inserisce nel più ampio concetto di ecobioevoluzione, che descrive l’adattamento continuo degli esseri viventi alle perennemente mutevoli condizioni ambientali. La predazione da parte degli scoiattoli potrebbe rappresentare un punto di ingresso per nuove nicchie alimentari, specialmente in habitat marginali o in periodi di disturbi ecologici. Questo comportamento dimostra come la natura sia molto più complessa e imprevedibile di quanto spesso si creda, richiedendo un approccio scientifico aperto, dinamico e olistico per interpretare i fenomeni che la caratterizzano.
Fonte: SCOIATTOLI CARNIVORI PER IL CAMBIAMENTO CLIMATICO ANTROPICO? (Autore: Enzo Ragusa)
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