ATTIVITÀ SISMICA INTENSA IN PRIMAVERA

Articolo di Alessio D.G. – Lunedì 24 Febbraio 2025
Collaboratore di Attività Solare

Prima di addentrarci nella parte più importante dell’articolo, facciamo un piccolo resoconto su quanto accaduto nell’ultimo anno: nel 2024 tra aprile e maggio, a seguito di un primo picco dell’attività solare, unita a forzanti gravitazionali, abbiamo avuto l’eruzione del vulcano Ruang (VEI 5+) a fine aprile, un forte terremoto a Taiwan a fine marzo e il sisma ai Campi Flegrei (M 4.8) in contemporanea a sciami sismici intensi in Alaska (M 6.4) e California in Maggio. In agosto si è verificata l’eruzione dello Shiveluch e un forte terremoto in Kamcatka; come possiamo vedere nel link di seguito. Le fasi clou a livello temporale sono state individuate con una certa precisione, specie per quanto riguarda l’eruzione del Ruang e i Campi Flegrei del 20 maggio, per cui su Attività Solare vi demmo l’alert per tempo (vedi post Facebook qui sotto).

https://www.facebook.com/share/p/18W4rJtLbt/
https://www.attivitasolare.com/eruzione-ruang-con-data-prevista-possibili-effetti-sul-clima/

Più in generale, come scritto nel mio libro https://www.attivitasolare.com/promo-libro-il-clima-che-verra-glaciazione-o-global-warming/ e nel mio articolo dello scorso anno: https://www.attivitasolare.com/2024-rischio-geologico-estremo/, da poco più di un anno siamo entrati in una fase ad altissimo rischio sismico, dovuta all’entrata di un picco estremo di attività solare, una forzante gravitazionale molto elevata e dalla scadenza di numerosi cicli geologici. Rispetto alla tendenza primaria che prendeva come clou il biennio 2024/2025, il lieve ritardo nel raggiungimento del solar max va a spostare il periodo critico fino a tutto il primo semestre del 2026.

Parametri osservati

A suggerire la tendenza di forte rischio sismico, su tutti la previsione di un’attività solare molto forte, attesa verso il suo picco entro l’estate
https://www.attivitasolare.com/super-tempeste-solari-nel-2025/
Preciso che il rischio di tempeste solari estreme rimarrà fino a tutta la prima metà del 2026, in quanto esse non sempre si hanno nella fase di max vero e proprio, ma non di rado si verificano durante la fase di discesa (vedasi ad esempio le violente tempeste di Halloween 2003 post solar max 2000-2001, e settembre 2017 post solar max 2014). Inoltre statisticamente dopo forti tempeste solari, violenti terremoti ed eruzioni vulcaniche associati si sono verificati fino a 1 anno e oltre di ritardo (es. forte eruzione Unzen 1792, Etna/Vesuvio 1791 dopo picco tempeste 1789/90; eruzione Pinatubo giugno 1991 dopo tempeste 1989/90; M 9.2 di Sumatra Natale 2004, 1 anno dopo le tempeste solari di ottobre-novembre 2003; eruzione del Lakagikar 1783, dopo il picco dell’attività solare del 1782). https://www.attivitasolare.com/correlazione-stretta-di-forte-attivita-solare-e-violenti-terremoti/?fbclid=

A livello di forzanti gravitazionali, specie tra fine marzo e fine aprile, avremo ben 5 pianeti in congiunzione costante, Saturno-Nettuno-Nodo lunare-Mercurio-Venere;

Nella fase più a rischio di fine aprile ci saranno anche Marte opposto a Plutone con il Sole a quadrarli, e Giove che inizia la quadratura con Saturno-Nettuno e Nodo lunare.
In giugno, nella settimana del solstizio, avremo invece la congiunzione esatta Saturno-Nettuno-Ultimo quarto di Luna che creeranno una quadratura esatta con Giove-Sole-Mercurio congiunti. Marte in quadratura esatta con Urano. Dulcis in fundo, le Lune Nuove di fine marzo e fine aprile avverranno in perfetta accoppiata al perigeo minimo, il che aumenta notevolmente la probabilità di eventi geologici estremi; ad esempio sia nel dicembre 2004 (Sumatra) che marzo 2011 (Fukushima) eravamo in fase di perigeo lunare minimo associato a lune nuove.

Nei dettagli, le date clou:

1-2 marzo e 14-15 marzo: rischio sismico alto.
28-29 marzo e 5-6-7 aprile: rischio molto alto (soprattutto 5-6 aprile da monitorare la fascia tra Giappone, Filippine e Isole Curili).

21-24-27-28 aprile e 4 maggio rischio estremo: possibile risveglio di alcuni vulcani pericolosi (inizierebbero la fase pre eruttiva) e terremoti storici.
Aree a maggior rischio: west coast Usa, Mar Egeo, Mediterraneo centrale, Islanda, Indonesia.

18-19-21-24-25 giugno: rischio molto alto.
Aree a rischio: Islanda, faglia New Madrid, San Andreas.

Aree a maggior rischio terremoti storici, in relazione ai tempi ciclici di ritorno e alle zone con crescendo sismico maggiore negli ultimi anni saranno: su tutte la West coast Usa (faglia S.Andreas, frattura Mendocino) con il ciclo dei terremoti di Cascadia scaduto da 25 anni (l’ultimo fu il 1 febbraio 1700); seguono placca di Nazca, Giappone e Indonesia; area mar Egeo.
Per l’Italia aree maggiormente da monitorare sono l’appennino tosco-emiliano (in crescendo sismico dal 2022) e area flegrea (in crescendo sismico da circa 10 anni).
Vulcani con maggior probabilità di eruzione: Grimsvoth, Bardabunga (Islanda), Askja in crescendo sismico da alcuni anni.
Per lo Yellowstone e il Tambora, non avendo avuto particolari sciami sismici negli ultimi mesi, da monitorare gli effetti delle forzanti gravitazionali ed elettromagnetiche per valutarne un possibile risveglio e quindi l’entrata nella fase pre-eruttiva. Eruzione per questi 2 scongiurata per quest’anno; in caso di risveglio ci vorrebbero infatti alcuni mesi per sviluppare una eruzione, e quindi non prima del 2026.

La situazione andrà monitorata passo dopo passo, e molto dipenderà dall’intensità delle tempeste solari.
Per valutare potenziali VEI in relazione all’attività solare possiamo usare la seguente scala:

Fino a X 10 possibile fino a un VEI 5.
Oltre X 10 fino a X 30 possibile VEI 6,
X >30 possibile un VEI 7, fino a VEI 7+, X>50 (rarissime) possibile Vei 8, Vei 8+.

Oltre ai parametri precisi derivati dall’osservazione diretta, torniamo sui tempi di ritorno ciclici dei principali vulcani. A tal proposito, l’8 aprile prossimo scadrà il ciclo medio di 210 anni per le eruzioni di tipo VEI 7 (ultima eruzione Tambora 8 aprile 1815), il che suggerisce come una colossale eruzione vulcanica si verificherà a breve, entro pochi anni.

Di recente poi, un’ulteriore conferma di una prossima eruzione catastrofica ci viene dal Prof. Markus Stoffel, professore di climatologia all’Università di Ginevra. Secondo Stoffel, in un’intervista alla CNN, le testimonianze dei cicli geologici suggeriscono più di una probabilità su 6 di un’eruzione massiccia in questo secolo. Questa volta, però, ciò accadrebbe in un mondo profondamente cambiato e interconnesso. La prossima eruzione storica “causerà il caos climatico, con un crollo verticale delle temperature globali accompagnato da un forte incremento delle precipitazioni e dal blocco dei monsoni“, e, conseguentemente, “un crollo della produzione agroalimentare globale” ha ammonito Stoffel; “L’umanità a oggi non ha alcun piano di emergenza”.
In particolare ci sono aree che gli scienziati stanno osservando con attenzione, come l’Indonesia (soprattutto il Tambora), una delle regioni vulcanicamente più attive, e lo Yellowstone, negli Stati Uniti occidentali, che non ha sperimentato un’eruzione di grandi dimensioni per centinaia di migliaia di anni e quindi in pole per un’eruzione a breve“. Le eruzioni vulcaniche massicce non possono essere prevenute, ma ci sono modi per prepararsi, ha aggiunto Stoffel. Ha chiesto agli esperti governativi di valutare gli scenari peggiori ed elaborare piani di emergenza: dalla macchina dei soccorsi nelle regioni colpite dagli effetti diretti delle eruzioni, e, soprattutto, alla messa in sicurezza delle scorte alimentari globali.

Riassumendo il tutto, l’entrata in fasi a rischio di eventi epocali non è difficile da individuare, come testimoniato anche dalle date fornitevi lo scorso anno. Molto dipenderà comunque dalla effettiva intensità delle tempeste solari che colpiranno la Terra, a cui dovrà seguire un monitoraggio delle faglie e caldere più pericolose, essenziale per capire con precisione dove si verificheranno tali eventi e la loro probabilità di realizzazione; ciò vale soprattutto per i vulcani, i quali prima di fare il “botto” entrano in una fase pre-eruttiva che può durare diversi mesi.
Il periodo più a rischio di tutti sarà la fine di aprile, specie i giorni 21-24-27-28 e 4 maggio.
Noi vi terremo informati e monitoreremo la situazione passo passo.

P.s: Il principale obiettivo di questa analisi sarà osservare, visto che sono gli eventi più dannosi a livello globale, se qualche caldera pericolosa inizierà a dare segni di risveglio.

Fonte: ATTIVITÀ SISMICA INTENSA IN PRIMAVERA (Autore: Alessio)

L’articolo ATTIVITÀ SISMICA INTENSA IN PRIMAVERA proviene da MIOMETEO.COM.