Tracciare una prospettiva, manifestare un certo ottimismo, dare indicazioni sul futuro della lotta alla pandemia.
Chiedendo al contempo ai francesi responsabilità nei comportamenti individuali. Chiamato a un esercizio difficile di fronte a un paese stanco. E irritato dal secondo lockdown, Emmanuel Macron è stato almeno semplice e chiaro. Non è cosa da poco in un’Europa in cui quasi tutti i leader, con la sola eccezione di Angela Merkel, farfugliano cose spesso incomprensibili. I suoi piani per tirar fuori la Francia dalla crisi sanitaria e da quella economica sembrano ragionevoli. Ma la loro applicazione sarà decisiva. Nei prossimi mesi, Macron si gioca anche la sua eventuale rielezione.
Percorso in tre tappe per la Francia
Il cammino tracciato dal presidente si articola attorno a tre tappe.
- 1) il 28 novembre riapriranno i negozi. Non bar e ristoranti, con regole di distanziamento più rigide. Le passeggiate quotidiane potranno essere più lunghe (3 ore) e portare più lontano (fino a 20 chilometri). Resterà però l’obbligo dell’autocertificazione. I riti religiosi saranno di nuovo autorizzati, ma solo con 30 persone.
- 2) Il 15 dicembre, il lockdown finirà. Al suo posto un coprifuoco in tutto il territorio nazionale dalle 21 alle 7 del mattino successivo. Sola eccezione: le notti del 24 e del 31 dicembre. Senza assembramenti pubblici e con l’invito a evitare megafeste private.
- 3) Il 20 gennaio, se non ci saranno più di 5 mila contagi al giorno, potranno riaprire i ristoranti (non i bar).Il coprifuoco comincerà alle 22. I licei torneranno a funzionare al 100 %. Mentre attualmente una parte delle lezioni si tiene a distanza. Gli studenti universitari ritroveranno le aule solo a febbraio.
Arrivano i vaccini in Francia
Ci saranno alcuni adattamenti (forse per cinema e teatri), ma le grandi linee sono queste. L’obiettivo è di mantenere basso il numero dei nuovi casi e di approfittare dell’arrivo dei vaccini. Che potrebbero essere disponibili già a fine anno. Nessuna vaccinazione obbligatoria. Ma un’apertura pedagogica in direzioni degli scettici. La distribuzione dei vaccini e la loro sicurezza sarà monitorata da un comitato scientifico, cui si affiancherà un «collettivo di cittadini».
Ci potranno essere accelerazioni del calendario. Ma anche ritardi. Un eventuale aumento dei contagi dopo le feste potrebbe frenare il programma. In ogni caso, presidente e Governo vogliono evitare una terza ondata e un terzo lockdown.
In ballo c’è la rielezione di Macron
Proprio su quest’ultimo punto, Macron si gioca la rielezione. La crisi sanitaria significa
- morti.
- Crisi depressive sempre più frequenti.
- Aumento delle violenze coniugali.
- Mentre sul fronte economico un numero incalcolabile di aziende rischia il collasso.
Il cauto ottimismo di Macron, corroborato dall’arrivo del vaccino, deve tradursi nei fatti. La Francia non gli perdonerebbe un fallimento. Da qualche anno, in Francia, è di moda dire che il presidente è «maître des horloges», cioè padrone del tempo. È lui solo, monarca repubblicano, a dettare modi e tempi dell’azione politica.
L’espressione oggi non è più di attualità. A scandire il tempo, ha riconosciuto in privato Macron, non è il presidente, ma il coronavirus. Ospite sorprendente e inatteso della scena politica, sarà proprio il Covid a disegnare le griglie di partenza per la corsa all’Eliseo, che si concluderà fra meno di diciotto mesi, nel maggio 2022.