Ciad, commando armato attacca il palazzo presidenziale a N’Djamena: 19 morti. Il ministro: “Tentativo sedato”

Roma, 8 gennaio 2025 – Caos in Ciad. Colpi di arma da fuoco sono stati uditi nel centro della capitale N’Djamena. Mentre gli spari continuavano, una fonte della sicurezza ciadiana ha riferito che uomini armati avevano attaccato l’interno del palazzo presidenziale. Tutte le strade che portano alla presidenza sono state chiuse al traffico con i carri armati dispiegati in strada. La sparatoria è avvenuta poche ore dopo la visita a N’Djamena del ministro degli Esteri cinese Wang Yi, che ha tenuto diversi incontri con i leader ciadiani, tra cui uno alla presidenza con il capo di Stato Mahamat Idriss Déby Itno.

Il bilancio delle vittime dell’attacco è di 19 morti, di cui 18 aggressori. Il commando pesantemente armato era composto da 24 persone.

La situazione è “ora totalmente sotto controllo” a N’Djamena dopo un “tentativo di destabilizzazione che è stato sedato”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri e portavoce del governo ciadiano, Abderaman Koulamallah, in seguito ai pesanti scontri a fuoco nel centro della capitale. Il ministro, che ha parlato con una pistola alla cintura e circondato dai soldati del palazzo presidenziale, non ha fornito ulteriori dettagli sulla natura dell’attacco nel suo messaggio destinato a rassicurare la popolazione.

A fine novembre il Ciad ha annunciato a sorpresa la stop dell’accordo militare tra Parigi e N’Djamena, segnando la fine di sessant’anni di cooperazione militare dalla fine della colonizzazione francese. Lo scorso maggio si sono conclusi tre anni di transizione a N’Djamena, con l’elezione di Mahamat Idriss Déby, portato al potere da una giunta militare dopo la morte del padre Idriss Déby, ucciso dai ribelli nel 2021. Minacciato dalle offensive dei ribelli, Déby senior ha potuto contare sul sostegno dell’esercito francese per respingerli nel 2008 e di nuovo nel 2019.