Roma, 25 gennaio 2025 – Alla fine anche la Cia è giunta alla conclusione che l’epidemia da Covid 19 sia stata causata da una “fuga” da un laboratorio cinese. La Central Intelligence Agency ha così rivisto le sua prime conclusioni sull’origine della pandemia, anche se conclude di aver “scarsa fiducia” nel suo giudizio.
Sabato la Cia aveva specificato in una nota: “Sulla base delle segnalazioni disponibili la Cia valuta con scarsa fiducia che un’origine della pandemia di Covid-19 correlata alla ricerca sia più probabile di un’origine naturale”. Sposando così la teoria dell’Fbi e del Dipartimento dell’Energia, mentre per anni la Cia aveva dichiarato che non fosse chiaro se la pandemia di Covid fosse emersa dall’esposizione umana a un animale infetto o da un evento in un laboratorio di ricerca in Cina.
Sulle origini del virus la comunità scientifica Usa, come gli 007, si è divisa nel tempo, e certamente i silenzi del governo cinese non hanno aiutato le indagini internazionali.
In tutto sono quattro le agenzie di intelligence Usa che, “con scarsa fiducia”, supportano la teoria della trasmissione animale. Tra queste anche il National Intelligence Council, un organismo di alti ufficiali dell’intelligence che fa capo all’Office of the Director of National Intelligence.
Il nuovo direttore della Cia, John Ratcliffe, confermato all’inizio di questa settimana dal Senato, ha affermato che la teoria della fuga da laboratorio fosse la spiegazione più plausibile. E non a caso oggi l’agenzia da lui diretta oggi, storcendo il naso, si è espressa a favore di questa ipotesi.
L’amministrazione Biden negli ultimi giorni al potere attraverso il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan aveva chiesto di istituire un gruppo di esperti esterni per valutare le conclusioni delle agenzie di intelligence.