Donne criminali e pugili fuorilegge: l’”altra” Londra vittoriana di Steven Knight

Roma, 19 febbraio 2025 _ Mentre il tanto atteso film di ‘Peaky Blinders’ potrebbe arrivare su Netflix entro la fine dell’anno, per chi sente nostalgia delle atmosfere e dei personaggi creati dalla penna di Steven Knight c’è una soluzione. Si chiama ‘A Thousand Blows’ e sarà disponibile dal 21 febbraio su Disney+. Questa volta, dalla Birmingham dei primi del Novecento, lo sceneggiatore sposta l’azione alla Londra del 1880. Più precisamente nell’East End del periodo vittoriano.

È lì che si ritrovano Hezekiah (Malachi Kirby) e Alec (Francis Lovehall), due migliori amici appena arrivati dalla Giamaica con qualche moneta in tasca e tanti sogni da realizzare. Ma la città offre subito loro il suo benvenuto: nessuno vuole affittare alla coppia una stanza a causa del colore della loro pelle. Per sopravvivere si ritrovano invischiati nella scena criminale londinese legata agli incontri clandestini di pugilato a mani nude. È su quel ring che Hezekiah attira l’attenzione e l’ostilità del re della box Henry «Sugar» Goodson (il fuoriclasse Stephen Graham) e di Mary Carr (Erin Doherty, già vista nei panni della principessa Anna in ‘The Crown’), la leader delle Forty Elephants, un’organizzazione criminale composta da sole donne attiva fino al 1950 specializzata in furti nei negozi (il loro nome deriva dalla quantità di strati di abiti che indossavano alla fine delle rapine

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È sulla base di questo triangolo che si gioca la partita di alleanze e conflitti messa in scena da Steven Knight in ‘A Thousand Blows’. Un dramma in costume ispirato alle storie di personaggi realmente esistiti che l’autore britannico infarcisce con il suo stile diventato ormai un tocco inconfondibile. Un progetto curatissimo sotto il punto di vista visivo – dai costumi alle scenografie – che tradisce forse un’eccessiva patina data l’ambientazione in un quartiere così difficile e in una fascia così bassa della piramide sociale. La serie pone l’accento sulle difficoltà incontrate dai suoi protagonisti. Il faccia a faccia con il razzismo che colpisce Hezekiah e Alec da un lato e la lotta di Mary per trovare il suo posto in una società patriarcale dall’altro.

Così la serie diventa un veicolo per lo sceneggiatore per parlare di discriminazione e disuguaglianze, le stesse che ci portiamo dietro della Londra vittoriana e con le quali ancora oggi siamo costretti a fare i conti. La città divisa in due tra East e West End, tra i vicoli sporchi e loschi e i salotti immacolati dell’aristocrazia mette in scena due facce agli antipodi permettendo alla serie di intrecciare al racconto anche un sottotesto socio-politico. Anche se tutto sembra restare un po’ troppo in superficie, spesso schiacciato dall’eccessiva verbosità dei dialoghi. Nel guardare ‘A Thousand Blows’ spesso ci si domanda perché Knight non abbia concentrato tutta la sua attenzione su Mary e le sue Forty Elephants. Una gang sconosciuta ai più quanto ricca di ogni elemento necessario per sostenere sulle sue spalle una serie di più stagioni. Ma Steven Knight ha tempo per assestare i suoi futuri colpi.