Non ce l’ha fatta Lea Stevanovic, la bambina di dieci anni investita domenica scorsa a Olmo di Creazzo, nell’hinterland vicentino. Il tragico incidente, causato da un uomo di cinquant’anni alla guida di un SUV e risultato positivo all’alcol test, ha portato a conseguenze irreparabili. Il trauma cranico riportato dalla bambina era troppo grave e, nonostante le speranze di familiari e amici, Lea si è spenta dopo tre giorni di agonia.
Il dolore della comunità
L’intera comunità si è stretta attorno alla famiglia di Lea. I genitori dei suoi compagni di classe hanno organizzato veglie di preghiera presso la chiesa di Altavilla Vicentina, a cui hanno partecipato numerosi amici e cittadini. “Sono stati tre giorni di veglie e preghiere – ha dichiarato il sindaco di Altavilla, Rossella Zatton – che hanno coinvolto emotivamente tutto il paese, perché Lea era una bambina molto conosciuta. Siamo vicini alla famiglia e pronti a offrire ogni supporto necessario”.
Lea frequentava la quarta elementare alla scuola Anna Frank e viveva con i genitori e i due fratellini nella frazione di Tavernelle. Nonostante le origini serbe e la religione ortodossa della famiglia, partecipava spesso alle attività parrocchiali, dove era amata per la sua vivacità e il suo sorriso. Proprio questo sorriso è stato ricordato dalla madre in un messaggio inviato agli amici della figlia la domenica dell’incidente.
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La dinamica dell’incidente
L’incidente si è verificato intorno alle 13:30 di domenica. Lea si trovava in un parcheggio di viale Italia, davanti al Centro Carni di Olmo, insieme al padre e al fratellino più piccolo. All’improvviso, una Hyundai Tucson proveniente dalla Regionale 11 e diretta verso il centro di Creazzo ha sbandato, uscendo dalla carreggiata. Il veicolo è piombato sul parcheggio, travolgendo Lea. La bambina è stata sbalzata sul cofano e poi a terra, riportando un trauma gravissimo alla testa. Il fratellino è stato colpito di striscio, riportando solo qualche contusione.
Lea è stata soccorsa tempestivamente e trasportata all’ospedale di Vicenza, dove è stata ricoverata in terapia intensiva. Nonostante gli sforzi dei medici, le sue condizioni si sono aggravate fino all’epilogo più tragico.
L’autista e le indagini
Sul luogo dell’incidente sono intervenuti i carabinieri di Valdagno, che hanno avviato immediatamente le indagini per ricostruire la dinamica dello schianto. L’automobilista, un cinquantenne residente a Creazzo, inizialmente era stato indagato per lesioni stradali gravissime, ma con il decesso della bambina l’accusa è passata a omicidio stradale.
Secondo le prime informazioni fornite dalle forze dell’ordine, l’uomo alla guida appariva confuso già nei momenti successivi all’incidente. Gli accertamenti hanno confermato che il suo tasso alcolemico era ben al di sopra del limite consentito dalla legge. Ora si attende l’esito delle indagini per determinare eventuali ulteriori responsabilità.
L’articolo È morta dopo 3 giorni di agonia la bambina investita da un suv, il guidatore era ubriaco proviene da Blitz quotidiano.