Emanuela Orlandi, un altro giallo: fascicolo vuoto all’Archivio centrale. Ecco cosa conteneva

Roma, 27 gennaio 2025 – Sono un vero giallo le nuove carte su Emanuela Orlandi ritrovate nell’Archivio centrale dello Stato. Carte vuote in realtà, poiché il fascicolo con la scritta ’Ministero dell’Interno – Direzione centrale della pubblica sicurezza – U.c.i.g.o.s. – Scomparsa Emanuela Orlandi’, contiene solo la descrizione del suo interno e non gli allegati indicati con il contenuto delle indagini. Con una specie di blitz all’Archivio, il presidente della Commissione bicamerale di inchiesta sui casi di Mirella Gregori e della Orlandi, Andrea De Priamo, ha appurato ieri l’esistenza del fascicolo, per anni custodito dal ministero dell’Interno tanto che lo aveva parcheggiato in uno dei suoi depositi sulla Circonvallazione Appia. Ma dall’83 intervengono molteplici fattori tra cui le ‘decretazioni’ indotte a partire dalla Direttiva Renzi del 2014 sulle stragi, da quella di piazza Fontana, passando per Ustica, fino al Rapido 904. Una direttiva che ha l’effetto di un detonatore su dossier e carte ‘dormienti’ che cominciano a entrare nei radar archivistici.

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Pietro Orlandi, the brother of Emanuela Orlandi, a teenager who disappeared in 1983, takes part in a sit in with supporters, family and friends near the Saint Peter’s square (Vatican City) in Rome, Italy, 14 January 2023. ANSA/FABIO FRUSTACI

Nel 2017 finalmente il Viminale riversa il dossier Orlandi all’Archivio centrale dove viene acquisito dalle ’Raccolte speciali’. Ad accorgersi della loro presenza un ricercatore che le segnala alla Commissione. Di qui, il sopralluogo dello stesso de Priamo ieri che trova però soltanto l’intestazione e il sommario del fascicolo senza il contenuto delle relative buste. Si tratta in tutto di 4 fogli, il frontespizio con l’intestazione, e poi tre fogli che appaiono essere una fotocopia di un faldone di 3 volumi col titolo degli incartamenti, il terzo dei quali fa riferimento genericamente a ’ritagli stampa’. Molto più interessanti i primi due, dal momento che si menzionano Alì Agcà, il ’fronte Turkesh’ ma anche ’Phoenix’.

Ricostruire i passaggi del fascicolo, ma soprattutto che fine abbia fatto il contenuto sarà ora compito della Commissione. Si tratta di capire che cosa riportino i documenti originali. Come mai, ad esempio, si siano compiuti accertamenti su Patrizia De Lellis, la figlia dei coniugi De Lellis, che lavorava presso la scuola di musica ’Ludovico Tomaso da Victoria’ di piazza S. Apollinare, frequentata da Emanuela, e che sarebbe finita all’epoca in un giro di film erotici. E ancora, appurare che cosa sia il capitolo ’Phoenix’, sigla che interviene nel settembre ’83 dopo l’ultimo appello di papa Wojtyla quando poi dal Vaticano cala il gelo.