Gas Italia, Cingolani: “Stoccaggio verso il 90% per inizio inverno”

“L’attuale trend di stoccaggio, cioè di creazione delle riserve, procede secondo la curva ideale che ci deve portare ad avere il 90% degli stoccaggi, almeno, per l’inizio della stagione fredda. Abbiamo garantito in questo momento quantità nell’ordine di 80-90 milioni di mc al giorno”. Così il ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani in occasione della conferenza stampa a seguito del Consiglio dei ministri di oggi. Lo stoccaggio di gas è “in linea con gli obiettivi” e “ha avuto una accelerazione importante grazie all’operazione che il Gse fa, da stazione appaltante unica, e al contributo di Snam. C’è un rallentamento da parte di altri Paesi e in realtà una nostra accelerazione”.

“Abbiamo un piano di risparmio gas che è molto semplice – spiega – ogni 8 Gw di rinnovabili risparmiamo 2 miliardi di mc; se diminuiamo la temperatura del riscaldamento di un grado, a casa, risparmiamo altri 2 miliardi circa di mc; se proroghiamo il phase out delle centrali a carbone di un anno, compensando quel po’ di CO2 emessa in più con le rinnovabili, abbiamo altri 2 miliardi di mc di gas risparmiati. Con il biogas e il biometano e tutte le nuove rinnovabili si parte da mezzo miliardo di mc risparmiati subito, entro un anno, a 1,5 a regime. Purtroppo dobbiamo essere realistici, il quadro internazionale è instabile e speriamo che ci siano miglioramenti, ma con questi numeri”, dagli stoccaggi al piano di risparmio alle diversificazioni, “non dovrebbe esserci ragione di fare un razionamento, come probabilmente ci sarà i altri Paesi. I numeri che abbiamo sono i migliori in Europa”.

“Sostituiamo con una curva di crescita molto rapida i 30 miliardi di mc di gas russo con circa 25 miliardi di mc di nuove forniture mantenendo quindi la diminuzione attesa del gas perché mentre facciamo questo manteniamo la rotta di decarbonizzazione. Riusciamo a mantenere entrambi gli impegni: sicurezza energetica nazionale e la rotta di decarbonizzazione”.

“Per lo scampolo residuo del 2022, sono in arrivo 7-8 miliardi di mc da altre forniture; l’anno prossimo ne arriveranno 18 e nel 2024 ne arriveranno 25. Metà di questo sarà gas che va nelle condutture e l’altra metà sarà gas naturale liquido. Il punto fondamentale è essere sicuri che noi possiamo, a partire da inizio dell’anno prossimo, trasformare in gas il Gnl aggiuntivo che abbiamo trovato. Sono circa 5 miliardi in più l’anno prossimo e altri 5 nel 2024. Questo è un elemento che potrebbe diventare limitante”, aggiunge Cingolani, sottolineando che “non si può mettere a rischio la sicurezza energetica nazionale perché non si vuol mettere un rigassificatore. Lo metteremo casomai per pochi anni e poi lo sposteremo ma intanto bisogna partire subito”.