I dazi di Trump, cosa rischia l’Europa e perché l’Italia potrebbe essere il Paese più colpito

Come annunciato in campagna elettorale, Donald Trump vuole imporre dazi a diversi paesi che esportano merci negli Stati Uniti. Nel mirino c’è anche l’Europa, che teme molto questa stretta e si prepara a reagire, instaurando così una guerra protezionistica tra le due sponde dell’Atlantico che non ha mai avuto precedenti nella storia recente. Il tycoon ha avvertito che l’Unione Europea sarà soggetta ai dazi se non dovesse correggere gli squilibri commerciali con gli Stati Uniti (al momento la bilancia commerciale tra Usa e Europa pende verso il Vecchio Continente). “Ci trattano molto, molto male. Quindi dovranno pagare i dazi, non puoi ottenere giustizia se non fai questo”, ha detto Trump ai giornalisti alla Casa Bianca.

L’Italia rischia un calo dell’export di oltre 11 miliardi

Non appena verrà attuata la stretta protezionistica americana, l’Italia sarà tra i paesi europei più esposti insieme alla Germania. Tra i prodotti italiani che tirano di più negli Usa ci sono la meccanica, il vino, le bevande analcoliche, l’olio, l’agroalimentare e il lusso. Confartigianato ha tradotto in numeri l’allarme lanciato venerdì scorso dalla Banca d’Italia. I dazi a stelle e strisce avrebbero “effetti significativi” sulle aziende italiane che esportano verso il mercato Usa, e a essere tra le più colpite sarebbero soprattutto le piccole e le medie imprese.

Il calo in valore dell’export italiano potrebbe superare gli 11 miliardi, arrivando fino al -16,8% rispetto ai 66,4 miliardi dell’attuale livello delle nostre esportazioni. “L’imposizione di dazi addizionali, nelle ipotesi del 10% o del 20%, farebbe calare le nostre esportazioni verso gli Usa, rispettivamente, del 4,3% o addirittura del 16,8%”, stima il rapporto.

Trump ha fatto capire di non vedere l’Ue come interlocutore e di voler privilegiare accordi con i singoli stati. Il rapporto che la premier Meloni ha con Trump e Musk ci salverà? Staremo a vedere. Certo è che agli annunci seguiranno trattative che l’amministrazione americana sarà costretta a fare anche con la stessa Unione Europea.

Donald Trump con Giorgia Meloni
I dazi di Trump, cosa rischia l’Europa e perché l’Italia potrebbe essere il Paese più colpito (nella foto Ansa Donald Trump con Giorgia Meloni) – Blitz Quotidiano

Non solo Europa: i primi a essere colpiti saranno Messico, Canada e Cina

Anche se nessun decreto li prevede al momento, il neopresidente degli Stati Uniti ha affermato che potrebbe imporre dazi al 25% contro Messico e Canada a partire dall’1 febbraio. In quella data potrebbero scattare anche le prime sanzioni commerciali contro Pechino per il fentanyl, la morfina sintetica che vede tra i primi produttori la Cina: “Stiamo valutando dazi del 10% sulla Cina sulla base del fatto che stanno inviando fentanyl in Messico e Canada”, ha detto Trump.

All’annuncio, il premier (dimissionario) di Ottawa, Justin Trudeau, ha promesso una reazione “robusta, rapida e misurata”, rispondendo “dollaro su dollaro”. La presidente del Messico, Claudia Sheinbaum, a cui Trump vuole imporre anche il nuovo nome di Golfo d’America, ha invece auspicato relazioni basate su “rispetto, dialogo e cooperazione”. La promessa della nuova amministrazione americana spaventa però anche molte imprese a stelle e strisce che in questi anni hanno decentrato la produzione nei due paesi confinanti (vedi ad esempio l’industria dell’auto).

Per quanto riguarda invece la Cina, Pechino dovrà cominciare una lunga trattativa con Washington per evitare, come annunciato da Trump sempre in campagna elettorale, di ritrovarsi a pagare sanzioni economiche che possono arrivare anche al 100% su alcuni prodotti.

La ritorsione di Trump contro i prelievi “extraterritoriali”

A preoccupare l’economia globale è anche un altro annuncio di Trump. Si tratta della volontà di studiare misure di ritorsione contro i Paesi che applicano prelievi “extraterritoriali” sulle multinazionali. Nel farlo, gli Usa si ritireranno dal patto fiscale globale dell’Ocse, su cui è stato raggiunto un accordo lo scorso anno e che consente ad altri Paesi di imporre tasse aggiuntive sulle multinazionali statunitensi.

 

L’articolo I dazi di Trump, cosa rischia l’Europa e perché l’Italia potrebbe essere il Paese più colpito proviene da Blitzquotidiano.it.