Kiev vuole i caccia militari, la Francia apre

Mai la prospettiva di un tavolo di negoziati per arrivare se non alla pace almeno a una tregua nella guerra in Ucraina era stata così lontana. Ora anche il presidente francese Emmanuel Macron, quello che tra tutti i leader europei più di tutti aveva tenuto la linea telefonica col cremlino aperta lasciando intendere di alimentare la via diplomatica, allude all’invio di armi d’attacco. Kiev chiede i jet e Parigi, dove oggi è in visita il ministro della difesa ucraino, risponde che “non ne esclude” l’invio.

“Nulla è escluso in linea di principio”, dice Macron

“Nulla è escluso in linea di principio. Valutiamo sempre le cose in base a tre criteri. La prima è che è richiesta, arrivi in utile,anticipo visti i tempi necessari per l’addestramento e la consegna”, ha detto Marcon. Macron come condizione pone anche che jet da combattimento non significhino un’escalation nel conflitto. Prospettiva, ovviamente, temuta da diverse parti in causa e minacciata dal cremlino.

La questione dei jet si apre appena dopo che Kiev ha ottenuto una fornitura di carri armati Leopard e Abrams da parte di diversi Paesi occidentali, tra cui la Germania.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, rilanciando, ha quindi chiesto i jet; da ultimo al primo ministro danese in visita a Kiev. In occasione dell’incontro si è pure già iniziato a parlare di ricostruzione visto lo stato della rete elettrica ucraina danneggiato in modo significativo dagli attacchi missilistici russi. Un’altra visita ben più pesante è prevista nel futuro prossimo in data da designarsi, quella del presidente americano Joe Biden in Polonia.