La storia del prete perseguitato dall’anziana parrocchiana, dalla finta malattia allo stalking

Nel 2015, un prete di 55 anni, che serviva nella Basilica di Sant’Antonio a Padova, non avrebbe mai immaginato che la sua vita avrebbe preso una piega così drammatica. Una parrocchiana di 72 anni, che si era avvicinata a lui con una richiesta di conforto spirituale, iniziò a perseguitarlo. La donna, con il pretesto di essere malata, gli chiese il numero di telefono per poter pregare insieme. Inizialmente, sembrava una richiesta innocente, ma ben presto la situazione degenerò. Il prete iniziò a ricevere migliaia di chiamate e messaggi, costringendolo a chiedere il trasferimento a Bologna.

La continuazione delle molestie

Anche a Bologna, il sacerdote non trovò pace. La parrocchiana continuava a perseguitarlo, seguendolo nei suoi spostamenti e insistendo con telefonate incessanti. In un disperato tentativo di allontanarsi dalla situazione, l’uomo ottenne un nuovo trasferimento, questa volta a Genova. Tuttavia, nonostante il cambiamento di città, la donna non smise di tormentarlo. La persecuzione sembrava non avere fine, e per il sacerdote, la situazione diventava sempre più insostenibile.

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La storia del prete perseguitato da una parrocchiana. Dalla finta malattia allo stalking (foto ANSA) – Blitz quotidiano

Le false accuse di violenza sessuale

La situazione prese una piega ancora più drammatica quando la donna, sentendosi tradita dal sacerdote, lo accusò falsamente di violenza sessuale. Le sue accuse, mosse in un atto di vendetta, furono denunciate sia alla procura che alle autorità ecclesiastiche. La donna non si fermò qui: decise di diffondere le sue accuse anche sui social media, mettendo ulteriormente a rischio la reputazione del prete. Tuttavia, le indagini hanno dimostrato che le accuse erano del tutto infondate, tanto che la donna fu condannata per calunnia.

La condanna e il processo

Le persecuzioni psicologiche e il tormento subito dal sacerdote furono così gravi che l’uomo dovette ricorrere all’aiuto di uno psicologo per affrontare l’ansia e lo stress causati dalla situazione. Nonostante la condanna definitiva della donna per calunnia, le molestie continuarono anche dopo il suo trasferimento definitivo a Genova. Il 21 settembre 2021, la donna lo raggiunse anche lì, e le molestie proseguirono. Con una condanna già inflitta, la donna sta ora affrontando un nuovo processo, mentre il sacerdote cerca di ricostruire la sua vita lontano da queste terribili persecuzioni.

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