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Articolo di Enzo Ragusa – Sabato 22 Febbraio 2025
Divulgatore scientifico
Nell’ottobre 2024, un gruppo di studiosi e osservatori critici ha inviato una lettera aperta agli autori dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), l’organismo delle Nazioni Unite incaricato di valutare la scienza del cambiamento climatico. La lettera, disponibile online a questo indirizzo qui, evidenzia tre gravi problemi nell’ultimo rapporto AR6 del Gruppo di lavoro I: omissioni significative e rappresentazioni fuorvianti dei dati. Secondo gli autori della lettera, questi errori sono così rilevanti da compromettere interamente la conclusione principale del rapporto, ovvero che il recente riscaldamento globale sia attribuibile all’aumento delle concentrazioni di gas serra.
I firmatari della lettera sostengono che le lacune identificate non siano semplici sviste, ma distorsioni che minano la credibilità scientifica dell’IPCC. In particolare, si contesta l’affidabilità dei modelli climatici utilizzati per generare gli scenari futuri, definiti “difettosi” e basati su una teoria che, secondo loro, non regge a un esame critico. Se queste accuse fossero confermate, si tratterebbe di un duro colpo per l’autorevolezza dell’IPCC, che da decenni orienta le politiche climatiche globali.
Di recente, l’IPCC ha risposto alla lettera aperta, ma la replica è stata giudicata insoddisfacente dagli autori, che accusano l’organismo di rifiutarsi di riconoscere i problemi sollevati. Questo scambio ha alimentato un appello urgente: i cittadini sono invitati a informare i propri rappresentanti politici, chiedendo di riconsiderare il sostegno economico e politico all’IPCC. L’obiettivo è chiaro: interrompere i finanziamenti a quella che viene definita una “corrotta entità delle Nazioni Unite” e porre fine ai progetti scientifici che si basano sugli scenari climatici dell’IPCC, ritenuti non rappresentativi della realtà.
La questione solleva interrogativi profondi. Può un’organizzazione come l’IPCC, pilastro delle politiche ambientali globali, permettersi di ignorare critiche così pesanti? E quali sono le implicazioni per le decisioni che i governi prendono sulla base dei suoi rapporti? Gli autori della lettera non chiedono solo un dibattito scientifico, ma un’azione concreta: smettere di finanziare modelli e teorie che, a loro avviso, non reggono alla prova dei fatti.
Invitiamo i lettori a esaminare la lettera aperta e a valutare autonomamente i punti sollevati. La scienza vive di confronto, e questo scontro con l’IPCC potrebbe essere un momento cruciale per ridefinire il modo in cui affrontiamo il cambiamento climatico. Condividete queste informazioni con i vostri rappresentanti: il futuro delle politiche ambientali potrebbe dipendere anche dalla vostra voce.
Fonte: LETTERA APERTA ALL’IPCC: OMISSIONI GRAVI METTONO IN DISCUSSIONE IL RAPPORTO AR6 (Autore: Enzo Ragusa)
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