Lucarelli sul podio di soli uomini a Sanremo 2025: “polemica sciocca, non è il festival del patriarcato”

Lo ha ricordato anche Brunori Sas ieri in conferenza stampa, quando si parlava degli artisti in gara a Sanremo 2025, e delle donne assenti dal podio. Ha ricordato, come ha fatto anche Selvaggia Lucarelli poche ore fa, che i tre artisti sul podio, ben poco rappresentano la versione patriarcale di cui tanto si parla. Il brano di Brunori racconta di come un padre si può sentire inadeguato nel crescere sua figlia, delle fragilità di un uomo di fronte alla paura di commettere un errore. Per non parlare poi del testo di Lucio Corsi, che con la sua canzone Volevo essere un duro, ci sembra anni luce lontano dai testi di chi davvero, ha poco rispetto per le donne.

Ma ieri, anche la puntata di Domenica In, per l’ennesima volta si è parlato di queste donne assenti dal podio. E’ evidente che sul podio tu ci debba arrivare perchè te lo meriti e perchè hai una canzone forte, non perchè tu sia una donna. E fino a quanto continueremo a parlare di questo, peggioreremo solo la situazione. Tra l’altro, come fa notare anche la Lucarelli, a votare sono stati soprattutto i giovanissimi ( in particolare dopo la mezzanotte). Ed ecco forse le donzellette che hanno dato i loro voti a Olly, non ci hanno molto pensato a tutte le questioni femministe che affliggono noi. Forse è vero, il sistema di votazione sarebbe da rivedere, ma questo ha ben poco a che fare con le classifiche. Del resto lo scorso anno, a vincere il festival è stata Angelina Mango. Giusto per ricordare la cosa ( come Amici è stato vinto ad Sarah Toscano, poi snobbatissima dagli stessi giornalisti che in altre sedi l’avevano osannata).

Possiamo tutti essere delusi perchè la canzone di Giorgia non è arrivata ai più giovani che non l’hanno votata ma questo nulla ha a che fare con questioni di maschilismo o femminismo. Possiamo essere anche molto delusi del fatto che la canzone di Francesca Michielin non sia stata compresa e che lei abbia ben poco marciato su aspetti della sua vita privata, come hanno fatto altri, che avrebbero potuto impietosire. Ma questa è tutta un’altra storia… Elodie ricordava che alle donne viene sempre richiesto di fare di più. Forse semplicemente, nel caso di Sanremo, viene chiesto di avere una bella canzone, tutto qui.

Le parole di Selvaggia Lucarelli sui social

La polemica sulla cinquina di SOLI UOMINI in finale a Sanremo è, quest’anno, davvero sciocca e pretestuosa. La questione è puramente musicale. Le donne avevano mediamente (con poche eccezioni) canzoni più deboli e non c’erano nomi con una forza trainante come quello di Olly per le nuove generazioni. I nomi più forti come quello di Elodie avevano canzoni fiacche e questo è un fatto che non dovrebbe scomodare questioni di genere. Ci sono stati anni in cui sul palco c’erano tre donne, per esempio nel 2012 quando vinse Emma grazie alla sua fanbase e con lei Arisa e Noemi al secondo e terzo posto. Lo scorso anno ha vinto Angelina, che se non sbaglio è una donna. Aggiungo che Olly è stato votato principalmente da ragazze giovani che lo amano anche per il suo modo molto sensuale di dominare il palco e dunque non scomoderei la società patriarcale. Tanto più che il secondo classificato- Lucio Corsi- dovrebbe sgombrare il campo da ogni sospetto” ha scritto sui social la Lucarelli.

E ancora, ricordando il podio di questo Sanremo 2025: “È arrivato secondo un artista che non è esattamente il prototipo del macho, ma un cantante romantico e ispirato che piace a un pubblico femminile che non penso lanci reggiseni sul palco. Il caso Giorgia non può rappresentare la prova certa della discriminazione nei confronti delle donne. Giorgia è una cantante incredibile ma da anni non ha un vero mercato, le nuove generazioni possono stimarla ma non vanno ai suoi concerti e non ascoltano la sua musica. A Sanremo non vince solo la canzone ma, spesso, viene premiato il momento professionale che si sta attraversando“.

La Lucarelli ha poi fatto dei complimenti alle donne protagoniste di questo Sanremo 2025: “E lei è in un momento molto felice, ma la sua voce meravigliosa non è una novità che stravolge la scena musicale. Infine, sulle donne in questo festival fatemi dire due cose. Rispetto ai festival di Amadeus l’ho trovato molto più avanti. Vabbè, facciamo più avanti e basta. Nessuna si è dovuta guadagnare il palco con monologhi su discriminazioni razziali, fatica di essere belle, letterine alla sé bambina. Ho visto professioniste che non dovevano legittimare la loro presenza con temi portati da casa. Ho visto Cucciari e Follesa prendersi il palco, Balti rimettere a posto il conduttore e così via. Insomma. È stato il festival della normalità, ma non del patriarcato. E questo non vuol dire che fosse tutto perfetto e che non ci sia ancora molto da lavorare, ma io ho visto passi in avanti anziché i famosi passi indietro rispetto a mariti e conduttori“.

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