Non c’è stata nessuna “de-estinzione” del Metalupo (Enocione)

Non c’è stata nessuna “de-estinzione” del Metalupo (Enocione)” è stato pubblicato su Vegolosi, magazine di cultura e cucina 100% vegetale

I cuccioli dbianchi che abbiamo visto guaire su tutti i media nelle ultime settimane non sono esemplari di una specie estinta e riportata alla vita. Nessuna de-esitinzione quindi, anche se l’azienda americana Colossal Biosciences lo ha annunciato con clamore. Quelli che abbiamo visto sono esemplari di lupo grigio geneticamente modificati ( e nati nell’ottobre del 2024) per assumere alcune caratteristiche riscontrabili nell’Enocione (Aenocyon dirus) una specie di canide estinta circa 10.000 anni fa e resa celebre dalla serie televisiva “Game of Thrones”.

L’annuncio in grande stile della Colossal, quindi, è semplicemente molto ben raccontato e rappresenta un’operazione di marketing enorme per attrarre fondi per continuare le proprie attività (private) di studio dell’editing genetico per “ricostruire – spiegano – il DNA della megafauna perduta e di altre creature che hanno avuto un impatto misurabile e positivo sui nostri fragili ecosistemi”.

Leggendo la presentazione dell’azienda online è chiaro che il progetto è enorme, un po’ holliwoodiano e mescolato con il problema della crisi climatica e l’estinzione (quella sì verissima) di moltissime specie animali e vegetali ogni anno. “Gli scienziati – spiega LAV – hanno apportato 20 modifiche in 14 geni del comune lupo grigio e utilizzato cani domestici come madri surrogate per impiantare embrioni creati in laboratorio, un processo che comporta l’utilizzo di animali per fini sperimentali, usati come “bacini” di produzione” in laboratorio”. Gli animali nati sono 4: tre sono sopravvissuti e sono ora in una riserva di otto chilometri quadrati in un’area non specificata nel nord degli Stati Uniti (per evitare interazioni con altri animali o che vengano disturbati da persone contrarie ai progetti di de-estinzione); il 4 cucciolo è morto pochi giorni dopo la nascita a causa di un danno all’intestino che però non sarebbe legato alle modifiche genetiche.

Gli stessi biologi della Colossal, interrogati sulla questione, hanno spiegato che “il concetto di specie è molto flessibile” lasciando chiaramente intuire che quella definita come operazione di de-estinzione non è in realtà quello che sembra (o che è stato lasciato che si credesse). La Colossal, nata nel 2021 è una start up da un miliardo di dollari e sono necessari grandi finanziamenti per “riportare in vita il Dodo o il Mammuth lanoso” – alcuni dei loro obiettivi.

Quello che emerge è un tema enorme come ha sottolineato anche LAV. Si fanno passare due concetti pericolosi: da una parte che esiste un modo per riportare in vita animali che le attività antropiche stanno portando al collasso, generando un senso di falsa “soluzione facile”. In secondo luogo si usano gli animali – ancora una volta – per scopi che pochissimo hanno a che vedere con la conservazione naturale. Quello che succede nel frattempo è che le specie che non sono estinte (ancora) vengono completamente ignorate dalle politiche mondiali, lasciandole sole ad affrontare un destino che certamente, valutati i dati, non sarà roseo.

Andrea Monaco, zoologo dell’Ispra, in una recente intervista a RaiNews ha commentato la notizia della falsa “de-estinzione” con queste parole: “Di scienza c’è poco, c’è molto marketing, peccato che non ci sia nulla che vada davvero nella direzione della conservazione delle specie a rischio di estinzione, perché queste azioni non ci aiutano a conservare qualcosa che si sta lentamente estinguendo sotto i nostri occhi”.

Non c’è stata nessuna “de-estinzione” del Metalupo (Enocione)” è stato pubblicato su Vegolosi, magazine di cultura e cucina 100% vegetale.
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