Peste suina, nessun abbattimento dei cinghiali (per ora). Ferrari: “C’è una situazione epidemiologica che dobbiamo valutare”

Non aspettatevi un’ordinanza di abbattimento” dei cinghiali, “sarà un’ordinanza di appoggio e di puntualizzazione sulla base dei dati epidemiologici”. Così all’ANSA il Commissario straordinario alla peste suina, Angelo Ferrari sottolineando che “l’ordinanza riguarda tutta l’Italia ma le norme sono organizzate per la situazione romana” e sarà “di appoggio” alle norme contenute nell’ordinanza della Regione Lazio. “Mi sono preso 24 ore per analizzare la situazione e verificare gli aspetti epidemiologici”, dice, alla luce del quarto caso di peste suina “ancora dentro il Raccordo anulare. Probabilmente dovremo rivedere la zona infetta”.

Peste suina, presto ordinanza ma non di abbattimento

“C’è un’ordinanza che sto predisponendo ma che deve ancora valutare la situazione epidemiologica perché abbiamo un ulteriore caso, al limite del Raccordo Anulare, e probabilmente dovremo rivedere la zona infetta”. “Quindi – ha spiegato Ferrari – c’è una situazione epidemiologica che stiamo rivalutando. Mi sono preso 24 ore per comprendere esattamente qual è la situazione poi uscirà l’ordinanza che sarà di appoggio – ribadisce il commissario straordinario – ma non è questa l’ordinanza di abbattimento”.

“Ci vuole minimo una settimana – sottolinea Ferrari – per comprendere l’evoluzione della situazione epidemiologica; l’ordinanza uscirà sicuramente prima ma ci vuole almeno una settimana per comprendere qual è l’area di circolazione virale, se la malattia è uscita al di fuori del Raccordo anulare, dopo di che si prendono delle decisioni che devono essere tra l’altro trasmesse a Bruxelles. Quindi non è uno schiocco di dita. Ci sono delle valutazioni epidemiologiche da fare”.

Ama: “Presenza cinghiali non per raccolta rifiuti”

L’Ama intanto prende le distanze da chi l’accusa di essere il maggior indiziato per la presenza di cinghiali a Roma. L’azienda dei rifiuti capitolina tiene a precisare che la presenza dei cinghiali non ha nulla a che vedere “con lo svuotamento dei cassonetti e ai servizi di raccolta dei rifiuti”, sottolineando come nel solo mese di aprile nelle zone dove è più frequente la presenza degli ungulati ci sono stati 5000 servizi di igiene urbana.

L’origine del fenomeno è da connettere a diverse e molteplici dinamiche, che esulano dalle competenze e dalla gestione di Ama – spiega l’azienda – in particolare, per quanto concerne le aree maggiormente coinvolte dalla presenza di cinghiali, nel mese di aprile nei Municipi XIV e XV sono stati assicurati complessivamente oltre 5mila servizi di igiene urbana: oltre 2.100 passaggi per prelievi da bidoncini/contenitori dedicati alla raccolta differenziata porta a porta per le famiglie; oltre 1.550 giri di svuotamento delle batterie di cassonetti stradali; circa 1.450 servizi di pulizia”.

Dopo l’ordinanza della Regione Lazio che ha istituito una zona rossa -sono i casi di peste suina- Ama monitora 13 strade. “Le strutture operative delle aree coinvolte sono impegnate quotidianamente in attività di pulizia e spazzamento, sia meccanico sia manuale -aggiunge Ama- Il personale AMA si avvale dell’utilizzo di mezzi a vasca, intervenendo anche più volte al giorno in modo da garantire adeguati standard di decoro. Sono stati inoltre già intensificati i servizi di svuotamento dei cassonetti/bidoncini per la raccolta differenziata degli scarti alimentari e organici”.