Tornano i No Tav: prima l’assalto al cantiere di San Didero (Torino), con il lancio di pietre, grossi petardi e razzi, poi nel pomeriggio nuovi disordini dopo una marcia che si era svolta pacificamente, con la partecipazione di una ventina di sindaci. Gli oppositori della nuova ferrovia Torino-Lione hanno celebrato così la ricorrenza dell’8 dicembre, data degli scontri al cantiere di Venaus, nel 2005, prima che il progetto dell’infrastruttura europea del corridoio Mediterraneo venisse profondamente cambiato.
Il corteo
Sale nuovamente, quindi la tensione in Val di Susa, nel Torinese, dopo gli attacchi dell’ala più oltranzista del movimento No Tav a San Didero. Alla marcia, partita nel primo pomeriggio da Borgone, – con 5.000 partecipanti secondo il movimento No Tav, 1.500 per le forze dell’ordine – tutto era filato tranquillo e il grosso dei manifestanti stava già smobilitando. Poi due gruppi di incappucciati protetti da scudi di plexiglass si è avvicinato alle reti e, usando delle corde, ha tentato di tirare giù le concertine delle recinzioni. Le forze dell’ordine hanno usato l’idrante e lacrimogeni per respingere l’assalto.
I No Tav e il carabiniere ferito
Nella notte precedente, un centinaio di militanti No Tav aveva scagliato bombe carte, fuochi d’artificio e razzi contro i reparti schierati in difesa dell’area. All’attacco secondo la Digos hanno partecipato attivisti anche da altre città, Askatasuna, centro sociale torinese. Respinti dalle forze dell’ordine con idranti e lacrimogeni, dopo un’ora i No Tav si sono ritirati. Un carabiniere è rimasto ferito, colpito da un sasso ad un fianco. Per lui una prognosi di sette giorni.
Solidarietà al carabiniere ferito e condanna bipartisan per le violenze dal fronte politico. “Non se ne può più di violenti e nemici del futuro. La mia solidarietà al carabiniere ferito e l’impegno a essere al più presto fra di loro”, scrive su twitter il leader della Lega, Matteo Salvini. Mentre Nadia Conticelli, capogruppo Pd in consiglio comunale a Torino, evidenzia che “ora che il capoluogo torna a far parte dell’Osservatorio sulla linea Torino Lione è indispensabile riprendere il confronto sulla progettazione del nodo metropolitano”.