In guerra anche lo stupro è un’arma

Da sempre nelle zone di guerra si verificano molti casi di violenze sessuali. Lo stupro, infatti, è considerato dagli eserciti di tutto il mondo come un’arma dal potere “radioattivo”: danneggia chi lo subisce dal punto di vista fisico e psicologico, ma ha conseguenze anche sul tessuto sociale del paese nemico. E spesso i soldati che lo commettono restano impuniti.

Zero Impunity ha dato voce a chi ha subìto abusi sessuali in Siria, Ucraina, Repubblica Centrafricana e Stati Uniti.

Il documentario di Nicolas Blies e Stéphane Hueber-Blies.

Questa video fa parte del progetto Zero Impunity, che documenta e denuncia l’impunità di cui godono i responsabili di violenze sessuali in contesti di guerra. Il progetto è a cura di Nicolas Blies, Stéphane Hueber-Blies e Marion Guth (a Bahn), “documentaristi attivisti” che con il loro sito promuovono anche una mobilitazione per chiedere alle autorità di dotarsi degli strumenti necessari a combattere questo fenomeno e a perseguire i colpevoli.